Una fase importante della progettazione è il disegno: ovvero la capacità di esprimere le proprie idee attraverso delle rappresentazioni bidimensionali a mano libera su carta, o su tavoletta grafica digitale nel caso delle ultime tendenze nel campo dello scketching. Il disegno, in qualsiasi forma lo si intenda, serve in primo luogo a dare vita a delle idee che fino a quel momento il designer aveva visualizzato nella sua mente oppure espresso attraverso parole chiave fissate su un foglio. Questa operazione permette al progettista di rendere visibile ciò che fino a poco prima non era che un'immagine interiore. Il passaggio del disegno inizia a rendere concreto l’oggetto e consente di comprendere se diviene di possibile sviluppo oppure no. Una linea, un segno cominciano a prendere forma su di una superficie, e questo apre al designer la possibilità di espandere le proprie idee producendo una serie di varianti e possibilità che prima del disegno non aveva magari neppure immaginato. Il disegno e la progettazione nel mestiere dell’industrial designer sono uno lo specchio dell’altro. La ricerca, la pazienza e la scoperta sono fasi importanti di questo processo. Mai andare di corsa quando si comincia a disegnare. Ci si ritrova immersi da una serie di linee, forme e volumi che si compenetrano fra loro, fra figura e sfondo, fra pieno e vuoto, leggero e pesante, e così via. È un vero e proprio incontro fra la mano e la mente, una relazione stretta ma spesso non così ovvia come potrebbe sembrare. Un dialogo a volte difficoltoso che richiede dedizione e credo, fiducia che prima o poi qualcosa di luminoso accada.
Spesso il designer non è soddisfatto perché è alla costante ricerca del meglio. Saper dare il giusto tempo alla progettazione e al disegno è importante. Non troppo breve, non senza fine. Si tratta di una fase progettuale dove aspetti di creatività e di ispirazione sono fondamentali, affinché il proprio “vedere” possa diventare qualcosa di nuovo e originale, ma allo stesso modo anche funzionale e realizzabile.
Il nostro è un mestiere fatto di equilibrio. Bisogna saper tenere in equilibrio il tempo, i costi con i mezzi e l’estetica con la funzionalità dell’oggetto. L’equilibrio è una facoltà che si allena costantemente, come il compromesso. Queste caratteristiche sono comuni a molte operazioni del progettista, ma sono anche quelle che rendono il professionista sempre attento e alla ricerca costante di nuove soluzioni.
Non dimentichiamo inoltre, che questo “momento” fa parte di un processo progettuale rigoroso, attento e meticoloso, in cui oggi trova largo spazio l’approccio informatizzato. Attraverso sistemi e programmi informatici 3D per la modellazione di oggetti, si ottiene una visione molto chiara e precisa, e allo stesso modo si sviluppa la consapevolezza di ciò che sta per “nascere e cresce”.
Il disegno resterà comunque e sempre, uno strumento fondamentale di rappresentazione, che traduce le immagini della nostra mente attraverso il processo creativo su un foglio di carta o un tablet digitale. Un prezioso mezzo per esporre ed esprimere le proprie emozioni e le proprie idee: un sogno, una magia fatta realtà.
Nel nostro mestiere, queste caratteristiche sono parte della storia d’amore che raccontiamo al nostro pubblico ogni volta che prendiamo una penna in mano. Un designer appassionato mira ad aggiungere "un pezzetto di qualcosa" importante per il nostro vivere. Un altro oggetto da amare, ancora e ancora