“Sotto il Vestito Niente” è un film del 1985 ambientato nel mondo patinato ma superficiale della moda milanese dove spesso manca sostanza dietro all’apparenza.
Il titolo si riferiva alla mancanza di una sostanza valoriale e morale, mentre nel mondo del design di prodotto industriale potremmo dire che dietro l’aspetto visivo estetico, formale, comunicativo (vestito),
è necessaria una materializzazione: scelte coordinate dei materiali e soluzioni tecniche che costituiscano una struttura realizzabile e funzionale (o meglio funzionante) che supportino l’apparenza nel mondo reale.
Quanto più il tecnico (ingegnere) riesce a progettare la materializzazione (ingegnerizzare) con soluzioni che rispettino il concept ed il ”vestito” ideato dal designer tanto meglio l’obiettivo è raggiunto; ad un buon design deve seguire una sostanza che lo rispetti.
Il designer “si fa ingegnere” durante la fase di ingegnerizzazione e usa appropriatamente la sostanza
per materializzare le idee vagliando diverse soluzioni: combinazioni funzionanti di materiali e soluzioni tecniche che risolvano come in un cruciverba l'intero quadro progettuale.
Ognuna delle possibili combinazioni comporta dei compromessi dettati dalla realtà: disponibilità e costi di materiali e tecnologie e, a livello formale, limiti formali insiti nelle tecnologie produttive scelte
(industrializzazione) che pongono vincoli da rispettare in questa fase.
Si ipotizzano dapprima in linea di massima per ogni combinazione tutte le soluzioni funzionanti e realizzabili per ogni singolo obiettivo visibile o non visibile dall'utente ma necessario alla funzionalità
d’assieme del prodotto, successivamente si valutano i compromessi derivanti da ogni combinazione e quindi, dopo aver selezionato quella che meglio rispetta gli obiettivi di design, si sviluppa il
progetto di materializzazione del prodotto sistematicamente nei minimi dettagli costruttivi.
Affrontando un prodotto industriale di design bisogna risolvere il cruciverba dell'ingegnerizzazione con sensibilità valorizzando l’immateriale presente nel concept; ci vuole un tecnico “speciale” che ponga sui piatti della bilancia sia il materiale che l’immateriale con pari valore avendo due anime: una tecnica e l’altra artistica.
Riprendendo il film, un buon designer ingegnerizza il concept valorizzando la sostanza immateriale, essenza dell’uomo, espressa dal vestito attraverso una sostanza tecnica che spesso sa di dover
nascosta sotto al vestito.