design di prodotto.

Il corso di design di prodotto

Il curriculum prevede 2 anni di studio intensivo, nonché un periodo di pratica lavorativa presso imprese e studi creativi: partner selezionati in Svizzera e all’estero.

 

 

Sono previste lezioni in aula, workshop pratici e lavori progettuali integrati nel percorso formativo regolare. Il programma integra conferenze e incontri ed è diretto e coordinato da docenti professionisti nei campi dell'industrial design, dell’ergonomia, della grafica digitale.


Sono previsti lavori individuali e di gruppo, ricerche e presentazioni di progetti nonché prove di valutazione in tutte le materie del corso. Attualmente questa formazione integra anche l’apprendimento del disegno 2D e 3D, per completare l’acquisizione e l’esercizio delle competenze compositive e creative.

 

Il corsista ha l’occasione di acquisire e vivere l’esperienza progettuale nel settore dell’Industrial design in modo interdisciplinare. Le lezioni sono improntate a favorire il passaggio delle competenze fra le diverse materie e discipline che collaborano ai progetti, traducendo in pratica l’esperienza creativa.

 

La dinamica delle lezioni valorizza le esperienze dei corsiti, tracciando i collegamenti che uniscono queste conoscenze con le competenze che si stanno acquisendo (relative a temi come il marketing e alla metodologia progettuale) per rendere viva l’esperienza di progetto: acquisendo un vocabolario condiviso e una migliore consapevolezza del proprio agire come designer.

 

La revisione dei contenuti del corso

 

Come accennato nell’introduzione all’indirizzo di Design del prodotto, per il prossimo anno scolastico, sarà attuta una revisione dei contenuti e delle materie dell’indirizzo stesso. Revisione che è indotta proprio dall’evoluzione della figura professionale del Designer di prodotto e dei nuovi ambiti in cui questo professionista dovrà operare.
La modifica più importante al piano di formazione dell’indirizzo riguarda l’introduzione di settori di insegnamento legati all’interaction design.


Lo scopo di queste nuove discipline è quello di trasmettere all’allievo le competenze di base per concepire prodotti user-centred in cui l’iterazione sia gestita da interfacce interattive dove la stessa interazione tra la grafica e il prodotto siano pensati attraverso in iter progettuale capace di creare piacevolezza nell’uso e un’efficace osmosi tra le parti stese del progetto (prodotto/interfaccia).

L’ambito inerente l’apprendimento di competenze nell’uso della grafica e della comunicazione visiva è anch’esso aggiornato allo scopo di permettere la progettazione e realizzazione di prodotti di presentazione di progetti e concetti adatti alla diffusione anche sul Web e sui Social.


L’uso di applicativi 3D destinati originariamente all’intrattenimento, quale ad esempio Maya, diviene una necessità utile allo sviluppo di elaborati di visualizzazione realtime in realtà virtuale e/o aumentata.
Si tratta di prodotti visivi che sempre più si affiancano al classico render che, a sua volta, deve oramai accostarsi all’uso delle tecniche di prototipazione rapida desktop che oggigiorno devono fare parte del bagaglio di competenze di un designer.



Di seguito è riportata una descrizione degli obiettivi generali delle materie di quello che possiamo chiamare il nuovo indirizzo di Design del prodotto.

 

Cultura professionale

Marketing

L’acquisizione delle conoscenze di base sul contesto economico commerciale rappresentano l’ambito operativo con il quale ogni designer è chiamato a confrontarsi. Questo modulo ci confronta con la realtà che circonda, che anticipa e che motiva la progettazione di beni materiali. Il contesto di applicazione e gli esempi portati ci permettono di acquisire una visione sistemica del modello di marketing e del suo funzionamento (ovvero delle politiche di orientamento delle aziende al mercato e al cliente). La padronanza dei concetti di base della materia, l’acquisizione e la pratica di un vocabolario condiviso, la capacità operativa in ambito progettuale ci permetteranno di strutturare e gestire i flussi processuali con consapevolezza e cognizione di causa, esercitando il lavoro individuale, il lavoro in gruppo, nonché imparando le basi delle relazioni con i futuri partner operativi (fornitori, professionisti specializzati, enti committenti, acquirenti finali ecc.).

Storia della grafica, del industrial-design e dell’architettura

La presentazione e l’analisi dei principali sviluppi stilistici e funzionali, dei materiali e delle tecnologie, evidenzia i fattori più importanti che hanno caratterizzato la cultura del prodotto industriale durante il 20° secolo.
L’illustrazione di luoghi, designer ed aziende durante le diverse epoche, rappresentano ulteriori elementi importanti per la comprensione degli sviluppi storici nell’ambito del progetto. Lo studio dell’evoluzione del design completa la panoramica sulla trasformazione della tecnica e dell’estetica nel corso dei secoli passati, con uno sguardo a sviluppi futuri.

Elementi di semiologia

Il corsista ha l’occasione di acquisire e vivere l’esperienza progettuale nel settore dell’Industrial design in modo interdisciplinare. Le lezioni sono improntate a favorire il passaggio delle competenze fra le diverse materie e discipline che collaborano ai progetti, traducendo in pratica l’esperienza creativa.
La dinamica delle lezioni valorizza le esperienze dei corsiti, tracciando i collegamenti che uniscono queste conoscenze con le competenze che si stanno acquisendo (relative a temi come il marketing e alla metodologia progettuale) per rendere viva l’esperienza di progetto: acquisendo un vocabolario condiviso e una migliore consapevolezza del proprio agire come designer.

Conoscenze tecnico-professionali

Tecnologia e scienza dei materiali

La conoscenza dei materiali è la base del processo di materializzazione di un design.
Il corso ha l’obiettivo di fornire al futuro designer degli strumenti per operare una ragionata selezione dei materiali da utilizzare nei propri progetti di prodotto.
Lo studente futuro designer dovrà saper operare la selezione da un lato in funzione delle principali proprietà del materiale in rapporto sia alle condizioni di utilizzo (ambiente, sollecitazioni, funzioni) sia in rapporto alle tecnologie di produzione conseguentemente possibili, dall’altro con un secondo punto di vista in funzione degli obiettivi estetici formali e di finitura a loro volta strettamente relazionati alle tecnologie produttive, ovvero alle forme, colori e finiture che questi permettono.
Si affronteranno dunque dapprima dei concetti di base di scienza dei materiali (proprietà dei materiali e relazioni) e successivamente in successione nel corso dei due anni: materiali plastici, compositi, metallici, ceramici e legno andando sia ad osservare la loro struttura per meglio comprendere le specifiche proprietà e approfondendo quindi per ogni gruppo una panoramica delle relative tecnologie di trasformazione e finitura, e i principali materiali di interesse.

Elementi di ergonomia

Il corso inizia con cenni storici che spiegano come nata l’ergonomia, come si è evoluta e espansa negli ultimi decenni. Poi si introducono le basi dell’ergonomia, dell’usabilità e come si progetta un prodotto basandosi sull’approccio UCD (User Centered Design).
Le lezioni teoriche sono accompagnate da esempi concreti e casi studio effettuati in design studio di aziende mutinazionali.
Le lezioni di ergonomia spiegano le definizioni e I principi fondamentali dell’ergonomia fisica, cognitiva e sociale.
L’ergonomia fisica/ antropometria è la branca dell’ergonomia che si occupa delle dimensioni e delle forme del corpo umano per la determinazione delle differenze dimensionale fra le persone ed I gruppi al fine di delineare degli standard applicabili nella progettazione degli oggetti.
La progettazione di qualsiasi artefatto necessita di queste informazioni. Prima di iniziare un progetto dobbiamo porgi domande chiave: per chi stiamo progettando? quali sono le misure importanti? progettiamo per l’uomo medio o per gli estremi? E’ quindi necessario imparare estrapolare i dati antropometrici rilevanti: sia dati statici, dinamici e funzionali. Questi dati possono essere estrapolati da testi specialistici e/o software e/o da misure dirette fatte sul campo.
L ‘applicazione dell’ergonomia è un vero e proprio processo che ha come fulcro l ‘utente che deve essere coinvolto in tutti gli steps di progettazione. (UCD)
Capire chi sono gli utenti (identificazione degli utenti primari e secondari), quali attività gli utenti svolgono con il prodotto definito, il processo e il contesto d’uso saranno approfonditi, facendo esercizi in classe su casi pregressi e/o legandosi a progetti dati dalla scuola.
Questi esercizi definiscono quali sono i bisogni degli utenti (espressi o latenti) che sono la base per definire i requisiti progettuali. L’identificazione dei bisogni sono solo l’inizio dell’intera progettazione e richiede un continuo coinvolgimento dell’utente.
A questo fine è necessario apprendere le nozioni basi delle metodologie usate nel UCD, per esempio come effettuare ricerche per valutare i primi concetti, prototipi e prodotti (test di usabilità) finali per identificarne sia i punti di forza che di debolezza per un continuo miglioramento del progetto.
Lezioni più specifiche verranno effettuate per apprendere come progettare le interfacce di prodotto, definizione dei modelli mentali, i livelli di interazione e capacità di visualizzare il principale flusso delle informazioni sia come input e output per l’utente.

Elementi di Fisiologia e Neurofisiologia

Il corso è concepito per illustrare i principi fondamentali che caratterizzano la materia vivente, cui segue una sintesi descrittiva della morfologia generale della specie umana e della topografia dei principali organi e apparati. Attenzione particolare è riservata ad alcuni temi della fisiologia umana, selezionati tra quelli maggiormente implicati nello svolgimento delle attività lavorative e cognitive.

Concezione grafica

Interaction design: metodi di analisi e progettazione

L’Interaction Design (IxD) si può definire come un insieme di discipline che definiscono la relazione tra utenti e un prodotto/servizio/sistema attraverso un’interazione veicolata da un’interfaccia.

L’interfaccia rappresenta cioè lo strumento, il mezzo, la forma, attraverso la quale le persone interagiscono, instaurando relazioni con i contenuti al fine di raggiungere determinati obiettivi.

Di fatto l’interazione fra utente e prodotto/servizio attraverso l’interfaccia prevede che gli utenti forniscano informazioni in ingresso utilizzando diversi possibili dispositivi (pressione, scorrimento, input vocale…) e che vi sia poi da parte dell’interfaccia una risposta corretta ed immediata alle azioni degli utenti. Tale risposta può essere data con display, segnali luminosi, sonori o vocali.

Lo sviluppo delle interfacce richiede ricerche che riguardano:

  • gli utenti e i loro bisogni
  • il prodotto/servizio/sistema e suo contesto d’uso
  • interfaccia con tecnologie applicabili

L’IxD riesce a dar forma alle soluzioni, risolvendo problemi funzionali e formali e di tradurli in artefatti tangibili. L’interfaccia risulta l’oggetto che abilita la relazione tra contenuti e gli utenti.

Grafica di presentazione interattiva (web e social)

Presentare un progetto è fondamentale per comunicarne le caratteristiche ed il valore. Si presenta durante le fasi intermedie di progettazione, a progetto completato, a clienti, colleghi, aziende, partner: tanti sono i momenti e i canali per poterlo fare. La materia affronta sia i principali strumenti utili alla presentazione, in digitale, sia a strutturare i contenuti affinché arrivino agli interlocutor a livello di comunicazione e visivo.

Interaction design: metodi di simulazione e prototipazione

La seconda parte della materia Interaction design accompagna il progetto dalla fase della ricerca e ideazione alla pratica. Si trattano sia le linee guida più comuni dell’interazione con le interfacce digitali, sia gli strumenti utili alla prototipazione rapida, per poter testare il prima possibile il progetto con utenti reali.

Tecniche tradizionali

Disegno tecnico e rilievo del prodotto

L’obiettivo della disciplina “Disegno tecnico e rilievo del prodotto” è quello che il corsista conosca la giusta metodologia per effettuare un corretto rilievo di un oggetto già prodotto o di un modello fisico di un prototipo sapendone individuare gli elementi da osservare, misurare e trascrivere. Qui il corsista affronterà con metodo le differenti fasi che costituiscono il rilievo, partendo da quelle analitiche e d’osservazione necessarie per definire, dell’intero oggetto, quali siano le parti da trascrivere, la misurazione e la “trascrizione” delle quote rispettando le norme imposte al disegno tecnico rappresentando correttamente le differenti viste, spaccati, dettagli, ecc… dell’oggetto in esame. La disciplina programma l’insegnamento dei suoi contenuti partendo dal principio che il corsista entrato nell’indirizzo Technical Industrial Design già possiede nozioni sul disegno tecnico da finalizzare però alle esigenze specifiche del design.
"Disegno tecnico e rilievo del prodotto" inizia e si esaurisce sul primo semestre poiché è materia ausiliaria a quelle di progettazione in cui il corsista applica in modo autonomo le metodologie apprese sia nelle fasi d’analisi sia in quelle di progettazione.

Sketch per il prodotto

Acquisire attraverso questa disciplina, le tecniche di rappresentazione di tipo analogico attraverso il disegno a mano libera di un prodotto, utili alla visualizzazione dei concetti in fase di sviluppo creativo. Questo nel corso dell’approfondimento delle conoscenze di rappresentazione anche attraverso l’impiego espressivo di tipo digitale, ovvero della tavoletta grafica. Ciò consente di enfatizzare ed esaltare il proprio concetto di prodotto in tutti i suoi contenuti, nel processo progettuale. Quindi, dal disegno prospettico intuitivo, alle proiezioni ortogonali ed assonometriche. Attraverso la rappresentazione del disegno, si dovrà sapere mostrare parti tecniche e strutturali, evidenziare la materia con texture e finiture superficiali, esaltando aspetti formali e funzionali che caratterizzano un prodotto.

Trattamento dell'immagine 2D-3D

Visualizzazione e rendering digitale

L’elaborazione di visualizzazioni digitali è una fase operativa che di regola si piazza nei momenti finali della progettazione di un prodotto industriale, ma elaborati visivi tridimensionali sono sempre più un valido strumento di verifica formale e strutturale che interviene lungo lo stesso percorso di progettazione.
Nelle ore dedicate a questa disciplina saranno affrontate le tecniche di visualizzazione e rendering con differenti applicativi il cui utilizzo sarà soggetto a obiettivi e necessità particolari e legate ai differenti progetti affrontati sull’arco della formazione. Verranno quindi percorsi i metodi di base della renderizzazione con Alias e Maya. Il programma darà però particolare rilievo all’apprendimento di Keyshot che da alcuni anni è divenuto lo strumento più diffuso nel campo del design di prodotto. KeyShot consente infatti la realizzazione di rese fotorealistiche in tempi relativamente contenuti. L’apprendimento di questo applicativo e delle metodologie di visualizzazione fotorealistica 3D sono trattate lungo tutto l’arco della formazione integrandosi sui molteplici progetti interdisciplinari che seguono le prime fasi d’introduzione alla materia basate su esercitazioni guidate.

Tecniche di prototipazione rapida (SLA e SLS)

I contenuti della materia Tecniche di prototipazione rapida sono orientati in modo particolare ai sistemi desktop di stampa 3D che oramai sono sempre più utilizzati nei processi di progettazione adottati da studi e aziende che operano nel settore della progettazione industriale. L’insegnamento sarà dedicato all’apprendimento pratico delle corrette modalità di preparazione per il Rapid prototyping dei modelli 3D realizzati con Creo e Autodesk Alias, ma anche all’acquisizione delle tecniche di Slicing che variano a dipendenza delle tipologie di prototipazione utilizzate. In modo particolare, a questo scopo, saranno trattati applicativi quali PreForm e Fusion360.
Un approccio particolarmente pratico caratterizza le ore dedicate a questa materia e consente di percorrere l’intero flusso di realizzazione di un prototipo
realizzato concretamente con i differenti e più appropriati sistemi per la stampa 3D desktop. Le tecniche di prototipazione rapida affrontate nelle lezioni saranno quindi la stereolitografia (SLA) e la sinterizzazione (SLS) che rappresentano i sistemi più diffusi a livello professionale.
A questo scopo, l’indirizzo di Design di prodotto, è dotato di un laboratorio attrezzato con periferiche professionali per la stampa e la cura delle stampe 3D. L’allievo avrà quindi modo di apprendere e applicare queste nuove possibilità integrandole nel percorso di apprendimento delle modalità di progettazione attraverso una concreta possibilità di verifica della forma, ma anche di aspetti legati all’ingegnerizzazione, all’usabilità e all’ergonomia degli svariati progetti che saranno affrontati in modo interdisciplinare su diverse materie dell’indirizzo.

Visualizzazione digitale realtime / AR / VR

La possibilità di visualizzare virtualmente prodotti industriali a 360 gradi, in maniera istantanea, immersiva ed interattiva è un metodo estremamente efficace per trasmettere allo spettatore l’idea più completa del prodotto stesso. Queste metodologie di rappresentazione si possono affiancare a quelle più tradizionali del rendering per immagini e video, andando ad abbracciare la sfera della realtà aumentata e della realtà virtuale, ambiti che danno la possibilità di osservare il prodotto da qualsiasi angolazione, già collocato all’interno dell’ambiente di utilizzo.
Durante le lezioni di questa materia vengono trasmesse le basi teoriche di visualizzazione 3D realtime e viene inoltre insegnato l’utilizzo di Sketchfab, piattaforma che dà la possibilità di mostrare il modello 3D del prodotto incorporato all’interno di una qualsiasi pagina web, immerso in una realtà virtuale oppure collocato direttamente nell’ambiente del fruitore attraverso la tecnica della realtà aumentata.

Maya

Autodesk Maya è il software di riferimento per la modellazione poligonale, l’animazione 3D ed in generale per la gestione di scene tridimensionali complesse. Grazie alla sua versatilità può essere uno strumento estremamente utile anche nell’ambito del design del prodotto come supporto ad altri software più tecnici, per consentire una gestione più completa delle produzioni digitali, permettendo la realizzazione di modelli organici e la gestione del texturing complesso.
Attraverso l’utilizzo di Maya è inoltre possibile adattare i modelli 3D, inizialmente realizzati per l’ambito tecnico, in modo da poterli esibire all’interno di showcase virtuali interattivi.

Creo

Creo è un software indirizzato all’ambito che professionalmente viene chiamato Computer Aided Design and Manufacture (CAD/CAM). L’obiettivo di questa materia, è quella di acquisire le conoscenze e le capacità di impiego, nei vari ambiti progettuali, che uno strumento 3D contemporaneo di questa tipologia oggi consente. I programma prevede di acquisire le capacità per sviluppare modelli tridimensionali, dapprima semplici, aumentando poi il grado di complessità affrontando manufatti sempre più complessi costituiti da molteplici elementi e particolari rivolti al panorama generale dei prodotti industriali. Agire quindi attraverso problematiche esecutive, fattibilità e limiti produttivi sempre più mirati, integrando in maniera fondamentale lo strumento informatico all’interno del percorso progettuale di un prodotto. Con la conoscenza e la gestione di fasi di modellazione più articolate, partedo da un semplice sketch 2D, sino alla gestione di assemblaggi di modelli 3D complessi, completando il tutto con le messe in tavola 2D tecniche richieste da sub-fornitori come stampisti.

Alias

Autodesk Alias è un applicativo di modellazione tridimensionale concepito in modo particolare per il designer e sviluppato in collaborazione con numerosi teams che operano in settori quali il transportation design e il product design. Alias si basa principalmente sulla modellazione tramite superfici che vengono definite di classe-A per la loro accuratezza. La libertà di utilizzo di questo applicativo è raggiunta dall’allievo tramite un percorso costellato da numerosi tutorials che pongono particolare attenzione all’elaborazione di superfici di stile che siano integrabili in un concreto processo produttivo. Gradualmente, l’uso di Alias affiancherà quello di Creo su progetti pratici che si svilupperanno su varie tematiche legate alla progettazione del prodotto industriale.
L’obiettivo della materia sarà però solo nelle fasi iniziali indirizzato principalmente all’apprendimento dell’applicativo tramite i tutorials citati precedentemente. Questi esercizi saranno sempre più affiancati da progetti concreti e legati a temi condotti in stretta collaborazione con svariate materie quali Industrial Design, ingegnerizzazione, ecc...
Autodesk alias e Creo della Parametric percorrono un programma che porterà l’allievo a poter gestire e usare i due applicativi in parallelo o singolarmente in funzione delle esigenze progettuali e tecniche del prodotto da sviluppare. Si tratta quindi di assimilare tecniche e metodologie che permetteranno all’allievo di sviluppare un suo bagaglio di strumenti da applicare al percorso tecnico-progettuale di un prodotto industriale.

Industrial design e progettazione tecnica

Ing. e industrializzazione, tecniche di produzione e producibilità

Il Designer di prodotto ha il compito di interpretare il design e progettare la sua materializzazione nei suoi dettagli costruttivi in modo che questo possa essere industrializzato e quindi prodotto nel mondo reale.
Nel corso si trattano delle basi teoriche e si affrontano dei progetti via via più complicati che pongano di fronte alla necessità di trasformare alla luce dei vincoli dati da materiali, tecnologie di trasformazione ed esigenze tecniche-funzionali il design visivo e di concept in un progetto di prodotto reale e realizzabile con le tecnologie esistenti rispettandone i vincoli.
I singoli progetti affrontati sono quindi occasione sia per l’applicazione pratica a fini formali e funzionali delle conoscenze di scienza e tecnologia dei materiali già acquisite sia per affrontare di volta in volta nuovi argomenti tecnico-ingegneristici e di componentistica necessari per comprendere la funzionalità stessa del prodotto nella misura necessaria ad un design ragionato comprendendo anche i vincoli imposti dai diversi principi o schemi funzionali possibili o della componentistica utilizzata relazionandoli tra di loro.
L’analisi di prodotti di riferimento per ogni progetto affrontato sarà occasione di approfondimento di queste diverse tematiche.

Industrial design

La disciplina “Industrial design” è programmata già nelle prime fasi della formazione. Le finalità della materia sono quelle di sensibilizzare il corsista su cosa sia il contesto del Design nel mondo della produzione industriale e come nasce un prodotto, attraverso la conoscenza e la gestione delle fasi progettuali, avvicinandolo alle problematiche della progettazione e al modo di affrontarle. La formazione introduce in modo graduale al processo e al metodo creativo del Design con l’intento di sviluppare la creatività del corsista e il suo senso estetico, ma anche la capacità e l’attitudine ad affrontare l’atto progettuale attraverso la definizione e l’uso di percorsi logici e analitici che gli daranno modo, più avanti, di accostarsi ad obiettivi complessi di progettazione.
L’obiettivo propedeutico di “Industrial design” è perseguito attraverso l’attuazione di differenti e successive fasi, dapprima basandosi sull’analisi di prodotti esistenti, della loro estetica e funzionalità poi, il corsista verrà accompagnato nella progettazione di prodotti in cui il percorso di gestione della metodica creativa può essere definito “semplice”.
Su queste esercitazioni guidate, lo studente avrà il modo di comprendere elementi base e fondamentali da considerare nel processo di ideazione di un prodotto industriale quali il semiotico, il funzionale, il percettivo, il cromatico, il tecnologico, ecc…
Le competenze acquisite dal corsista durante il primo anno, nel secondo anno gli permetteranno di affrontare con un corretto livello di sensibilizzazione e consapevolezza le necessità “estetiche” atte ad affrontare con metodo elaborati esecutivi rispettando i necessari parametri qualitativi tecnico-progettuali.

Informazioni

 

Scuola specializzata superiore
d'arte applicata (SSSAA)

 

Centro scolastico per
le industrie artistiche (CSIA)
Via Brentani 18
6900 Lugano

tel. +41 (0)91 815 20 11
decs-csia.sssaa@edu.ti.ch

Scuola specializzata superiore d'arte applicata SSSAA

Scuola specializzata superiore
d'arte applicata (SSSAA)

 

Direzione e sede scolastica

Centro scolastico per
le industrie artistiche (CSIA)

Via Giacomo Brentani 18
Casella postale 4243
CH-6904 Lugano

 

Tel. +41 (0)91 815 20 11

decs-csia.sssaa@edu.ti.ch

Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport


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della cultura e dello sport

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Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA)

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